BIOGRAPHY

L’indagine fotografica restituisce, attraverso la ricomposizione visiva, l’identità collettiva di un luogo. E, restituendo realtà alla memoria, permette di evocare la storia cogliendo analogie e differenze. Consente altresì di tracciare un filo spazio temporale che è già memoria esso stesso. Se per l’architettura, infatti, lo spazio si traduce nella struttura urbana, in fotografia la rappresentazione dello stesso spazio ha spesso a che fare con il concetto di tempo. Per questo motivo, a mio modesto parere, l’indagine fotografica è anche un diario sentimentale.

Emanuela Minaldi nasce a Catania, dove vive e lavora.

Si specializza negli studi di fotografia a Roma e Londra. La sua ricerca si focalizza sulla memoria che i luoghi possiedono e sviluppano, in un passaggio graduale ma inesorabile di trasformazione, legato allo scorrere del tempo, tra passato presente e futuro. Lavora con molti studi di architettura e aziende, a livello nazionale, per progetti di interni e architettura. Il suo lavoro è pubblicato in molti siti web, riviste specializzate e cataloghi. Nel 2017 viene inaugurata presso l’ex Monastero dei Benedettini la sua prima mostra personale dal titolo Memoriae loci, patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, e promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania. Una foto rappresentativa del suo progetto Echoes è stata selezionata per la mostra Orizzonti Siciliani Contemporanei, il cui catalogo è stato pubblicato da Giorgio Mondadori. Partecipa a diverse mostre in Sicilia e a Roma. Nel 2019 ha partecipato alla mostra PADIGLIONE EUROPA che si è svolta nell’ambito della 58a edizione della Biennale di Venezia. 

E’ rappresentata dalla Fondazione Oelle.

Photographic investigation manages to synthesize the collective identity of a place through visual composition. It allows us to evoke history itself, with its similarities and differences, by giving substance to memories. Furthermore, it traces a direct “space-time” fil-rouge with our past. In fact, if architecture translates space into an urban structure, photography does so while coping with the concept of time. That’s why photographic investigation represents, in my opinion, an emotional diary as well.

Emanuela Minaldi was born in Catania, Sicily, where she lives and works to this day.

She studied photography in Rome and London. Her research is focused on how places manage to produce and foster their memory while facing the gradual but relentless passing of time, from past to present to future. She worked with numerous Italian architecture firms and companies, both in interior design and architecture projects. Her work was featured on many websites, specialized magazines and catalogues. In 2017 she inaugurated her first exhibition: “Memoriae Loci”, at the Benedictine monastery of San Nicolò, patronized by the Region of Sicily, the Municipality of Catania and in collaboration with the Department of Political and Social Sciences of the University of Catania. One of the photos from her project “Echoes” was featured at the Orizzonti Siciliani Contemporanei (Contemporary Sicilian Horizons) exhibition, whose catalogue was later published by Mondadori. She took part in various exhibitions in Sicily and Rome. In 2019 she was featured at the Padiglione Europa, during the 58th edition of the Venice Biennale.

She’s represented by the Oelle Foundation.